A Perugia è stato presentato il libro “Ama, Vivi, Corri. Avanti Tutta!
La straordinaria esperienza di Leo con l’ospite sgradito”
Grande partecipazione ed emozione alla sala dei Notari con Marco Franzelli, Andrea Romizi e Rosangela Percoco
PERUGIA – “E’ un libro che fa bene a tutti noi. A ciascuno capita un momento di sconforto, in cui ci sembra che la vita sia contro. Questo libro è come un farmaco, in più non ha controindicazioni”. Sono queste alcune delle belle parole che il giornalista Marco Franzelli (Rai Sport) ha pronunciato presentando del volume “Ama, Vivi, Corri. Avanti Tutta! La straordinaria esperienza di Leo con l’ospite sgradito”, scritto a quattro mani da Leonardo Cenci e Rosangela Percoco ed edito da Salani, nel corso di un’iniziativa molto partecipata, organizzata presso la sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia. Presente – e non solo per fare gli onori di casa – anche il sindaco Andrea Romizi che ha rilanciato il messaggio espresso poco prima da Franzelli. “In questo volume – ha detto il primo cittadino – entriamo nei passaggi che forse prima Leo non aveva mai raccontato. Ci parla delle sue paure e di come si approccia alla malattia. E’ una lettura utile, non solo per chi affronta la malattia ma per tutti noi”. Assenti giustificati Laura Chiatti e Giovanni Malagò, che ha scritto anche la prefazione del libro. Il numero uno del Coni ha comunque inviato una lettera, letta da Marco Franzelli, dove ha scritto: “Sono particolarmente vicino all’amico Leo per questo nuovo grande traguardo che metterà in evidenza la tempra dell’uomo e sportivo”. Leonardo, su incipit del giornalista, ha ripercorso i tratti salienti del libro partendo dal 9 agosto 2012, data in cui gli hanno diagnosticato la malattia. “Non so se sono codardo o coraggioso – ha detto Cenci – forse sono le circostanze a renderci una cosa o l’altra. Quello che so è che quando mi hanno dato quattro mesi di vita non volevo che la paura me li rubasse tutti”.
La presentazione, durata circa due ore e conclusa con una vera e propria standing ovation, è stata intervallata da letture fatte da Rosangela Percoco (che in origine doveva fare Laura Chiatti). Tanta è stata la gente presente alla sala dei Notari che ha atteso fino alla fine per farsi autografare il libro di Leonardo. Tra gli intervenuti anche la famiglia Cenci (i genitori Orietta e Sergio, il fratello Federico con la famiglia), la dottoressa Chiara Bennati, la senatrice Nadia Ginetti, la consigliera regionale Carla Casciari, l’assessore comunale Edi Cicchi, la consigliera provinciale e comunale Erika Borghesi ed alcuni imprenditori, da sempre vicini a Leonardo e all’associazione Avanti Tutta, come Andrea Lupattelli di Grafox, Antonio Baldaccini di UmbraGroup ed Annalisa Satiri di Satiri Auto.
La presentazione del libro era inserita nel calendario degli eventi programmati dal Comune di Perugia per la celebrare la XVII Giornata Nazionale del Sollievo.
IL LIBRO
Quando cinque anni fa gli hanno dato quattro mesi di vita, Leonardo ha preso una decisione: “Non se ne parla neanche, ho troppi sogni in corso, troppe cose da fare”. Ha chiesto scusa alla mamma perché si era ammalato di un male inguaribile, ha festeggiato il capodanno a novembre per portarsi avanti, si è tirato su le maniche della tuta e si è dato da fare per rendere il tempo che gli restava il migliore possibile. Da buon maratoneta, ha detto al suo cancro “io continuo a camminare, vedi un po’ se riesci a starmi dietro”. E il suo “ospite”, così lo chiama lui, ha dovuto rassegnarsi e seguirlo fino a New York, correndo con lui ben due maratone. Quest’anno ha battuto il suo record concludendo il percorso in 4 ore e 6 minuti e dedicando l’impresa a tutti i malati di cancro. Da vero imprenditore di se stesso, ha pensato di costruirsi una nuova vita dal momento che quella di prima faceva acqua da tutte le parti. Da matto autentico, sta muovendo mari e monti per rendere la vita dei malati di cancro una vita di buona qualità e non un’esistenza che susciti compassione. Tutto in queste pagine è una testimonianza che Leonardo lascia per farci comprendere il suo punto di vista: malato di cancro non vuol dire arreso, credere non significa illudersi, essere consapevole non vuol dire consegnarsi all’ospite il giorno della diagnosi. E ogni segno che Leonardo traccia, si compone in un disegno sorprendente, dove il cancro diventa una presenza con cui contrattare lo spazio vitale, un suggeritore di nuove soluzioni, un’occasione per camminare verso nuove scelte, nuovi equilibri.